Si è svolto ieri, nella giornata di inaugurazione dell’area forum AGSM AIM A cavallo della sostenibilità al Padiglione 4, un talk a cura di Reverse con focus sul progetto di reinserimento sociale all’interno della Casa Circondariale di Montorio. In questa occasione anche la consegna simbolica dei diplomi di tecnico di scuderia ai detenuti, non presenti in fiera, tra la direttrice del carcere di Montorio Mariagrazia Bregoli e Linda Fabrello di Horse Valley.
Federica Collato, dopo aver introdotto il format di quest’anno e l’area dove si svolgeranno gli incontri su sostenibilità sociale e ambientale nel mondo equestre, ha lasciato la parola agli invitati.
Presente al tavolo Mariagrazia Bregoli per spiegare l’importanza di un’azione concreta per il reinserimento dei detenuti in società.
«Il carcere per molti rappresenta un luogo isolato, chiuso, ma non è così. Noi cittadini comuni consideriamo diverso chi ha commesso un reato, basandoci sul certificato penale, ma i valori della nostra società sono l’inclusione sociale e il rispetto della diversità, e i compiti del carcere sono favorire il reinserimento e allontanare gli ostacoli di impedimento all’inclusione» – commenta Bregoli. «Essere presenti e collaborare con Fieracavalli è straordinario, perché una fiera internazionale così importante accetta e accoglie i detenuti con rispetto e senza pregiudizi. Con questo progetto il carcere non è più un luogo in cui rimanere in attesa della fine della pena, ma un posto in cui cambiare vita e imparare qualcosa di nuovo».
Al tavolo anche Linda Fabrello di Horse Valley, che opera a Corte Molon ormai da 10 anni, un luogo magnifico messo a disposizione del Comune di Verona diventato un maneggio sociale nel senso più ampio del termine. Focus dei progetti attivi è la terapia assistita con gli animali per disabilità, adolescenti in difficoltà e per il reinserimento in società dei detenuti sottolineando sempre il benessere e la socialità che il cavallo sa donare.
La presenza di Horse Valley all’interno della Casa Circondariale non è solo attraverso l’inserimento di 3 box, inaugurati nel 2019 grazie anche a Fieracavalli, ma anche con la presenza di corsi che prevedono il contatto tra i detenuti e i cavalli. I ragazzi scelgono volontariamente di partecipare e prendersi cura dei cavalli, avendo inoltre la possibilità di acquisire competenze che aiuteranno ad inserirsi nel mondo del lavoro .
«Il corso di quest’anno diventa ancora più ufficiale perché permette di inserire i ragazzi in un albo nazionale di AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport), ente che ci affilia. L’ente permette a chiunque abbia un maneggio di andare a vedere chi poter chiamare come lavoratore, dando una grandissima possibilità ai detenuti. Il corso che facciamo, da diversi anni, ha permesso ad almeno 3-4 persone di trovare lavoro chi come maniscalco, chi come aiuto scuderia, un momento opportunità per ragazzi importantissima» – racconta Linda Fabrello.
9 i detenuti che hanno completato il corso, ricevendo il diploma di tecnico di scuderia. Un numero estremamente alto, che dà speranza e rende evidente l’importanza di questo progetto.