Si consolida il legame tra Fieracavalli e Fondazione Fevoss Santa Toscana. Premiate oggi allo stand della Regione Veneto all’interno del Padiglione 4 le vincitrici del Premio Nazionale Carla Guglielmi alla presenza del consigliere Stefano Valdegamberi e del vicepresidente di Veronafiere Matteo Gelmetti.
Il premio, dedicato a Carla Guglielmi, stimata docente di Lettere dell’istituto tecnico Pasoli di Verona scomparsa alla fine del 2016, è istituito da Fondazione Fevoss Santa Toscanain collaborazione con Fieracavalli ed è un riconoscimento per tesi di laurea o dottorato per dare rilievo alla straordinaria relazione tra uomo e cavallo e alle ricerche nel settore degli interventi assistiti con questo animale.
La giuria, composta da Angelo Pasi – marito di Carla Guglielmi -, dai vertici di Fondazione Fevoss Santa Toscana e di Fieracavalli, da veterinari, docenti universitari e dal già dirigente dell’istituto Pasoli, dopo aver visionato gli elaborati giunti da tutta Italia, ha assegnato il primo premio a Elena Maria Rovati, di Milano, a cui andrà una borsa di studio del valore di 1.500 euro. Vincitrice la sua tesi di laurea magistrale in Psicologia dello Sviluppo e dei Processi di Tutela, dal titolo «Interventi Assistiti con gli Animali: il legame al centro del benessere e dell’adattamento», discussa all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Ma visto l’alto livello dei lavori pervenuti, Angelo Pasi ha inoltre deciso di assegnare una menzione speciale con una borsa di studio del valore di 500 euro a Sharon Moles, 25 anni, di Malonno, autrice della tesi di laurea in Infermieristica dal titolo «La Riabilitazione Equestre nei Principali Disturbi Neuropsichiatrici dell’Età Evolutiva: Analisi della Letteratura», discussa all’Università degli Studi di Brescia.
Dopo la premiazione, è stato presentato anche il libro “Il nitrito che cura” a cura di Alfredo Dal Corso e Franco Larocca, in collaborazione con Fieracavalli. Il libro è una sintesi scientifica delle esperienze di ricerca più significative scaturite nei primi tre anni del riconoscimento.
Il mondo del cavallo non è dunque soltanto sport e vita all’aria aperta, ma anche sensibilità e solidarietà; l’elaborato, con le sue esperienze di ricerca, è la dimostrazione di come il cavallo può diventare un valido aiuto per l’uomo per superare le difficoltà.