“Una delle più significative declinazioni degli IAA (Interventi Assistiti con gli Animali) riguarda la possibilità di aiutare le persone a ritrovare benessere e serenità, lavorando sugli aspetti emotivi. Credo che, mai come in questo periodo storico, sia essenziale sostenere una categoria spesso dimenticata, come il personale militare, attraverso il supporto offerto dal rapporto unico con il cavallo. È scientificamente dimostrato, infatti, che una relazione empatica guidata con questi animali, riesca a rallentare il battito cardiaco, favorendo processi di rigenerazione emotiva”
Ha esordito così Michele Marconi – psicologo dell’Ospedale Santa Giuliana – durante il momento di presentazione del progetto Impronte Equine, andato in scena oggi alla presenza del Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli e del Presidente di Veronafiere Federico Bricolo.
Riuscire a ritrovare la percezione corretta tra i concetti di spazio invaso e spazio che invade è di fondamentale importanza per il personale militare di stanza alle basi militari o di ritorno da una missione. Questo concetto, unito a quelli di sicurezza, intenzionalità e consapevolezza emozionale, sono le basi delle sessioni di terapia assistita che Impronte Equine mette in campo al Padiglione 11 di Fieracavalli per il personale militare di Camp Ederle, la base dell’Esercito degli Stati Uniti a Vicenza che ospita lo United States Army Africa (USARAF).
All’interno di un tondino con due cavalli americani, ora dopo ora, si alternano attività a terra che passano da lavori di contatto con il cavallo – come la pressoterapia per il rilassamento – a momenti di mindfulness per connettersi con l’animale tramite la respirazione, fino a indicazioni di approccio all’esemplare, nel pieno rispetto degli spazi personali di entrambi.
“In America si stima che ogni giorno 22 soldati muoiano suicidi a causa dello stress post-traumatico. Nel mio Paese vengono stanziati tantissimi fondi per approcci innovativi, come quello con i cavalli, dedicati alla riabilitazione psicologica. Sono davvero entusiasta di essere riuscita, insieme a Michele, a condividere l’importanza di questo lavoro anche in Italia e nello specifico qui, a Fieracavalli, dove il cavallo viene valorizzato per tutte le sue mille sfaccettature, compresa quella riabilitativa” ha concluso Giuliana Marple, docente dell’Università dello Utah.