È arrivata alla 126ª edizione di Fieracavalli Luana Scirè, Presidente, istruttrice e coaudiutore del cavallo in IAA, del centro ippico Athenarum di Scordia (CT), dove offre supporto a bambini con disturbo dello spettro autistico tramite programmi di terapia a cavallo tra cui Akira, Aiko, Gelsomina e l’asinella Nespolina.
Oggi, a Verona, vuole offrire una dimostrazione concreta di come il cavallo possa essere un simbolo di inclusione, raccontando la storia di Gioele, un dolcissimo bambino di 8 anni. Un anno fa, lui è arrivato al centro con un livello di autismo pari a tre, che comporta significative difficoltà nella comunicazione, nell’interazione sociale e nella gestione delle attività quotidiane.
«Oggi Gioele è un bambino completamente diverso rispetto a quando è arrivato da me», racconta Luana. «La nostra presenza qui a Fieracavalli ha un obiettivo molto importante: lanciare un messaggio forte, quello del cavallo come simbolo di inclusione. Mesi fa era un bambino non verbale, non comunicativo, distaccato dal nostro mondo. Grazie ai cavalli però, è riuscito ad aprire una porta, la porta verso il mondo, che, se inizialmente era colorato solo di blu, adesso è a colori; adesso Gioele parla, sorride. Ogni volta che sale in sella poi è felice.»
Ma Gioele non è solo. Con lui ci sono sua mamma, le allieve, il team Athenarum e, soprattutto, Benedetta, una dolcissima bambina di 7 anni che, grazie alla sua passione, ha aperto a Gioele le porte di una nuova disciplina: il volteggio.
E oggi si esibiranno con “La Bella e la Bestia”, per raccontare la trasformazione di Gioele in un piccolo principe.
«Benedetta l’ha aiutato tanto» dice Luana. «Grazie alla sua passione per il volteggio – una disciplina meravigliosa e così elegante che consiste nell’eseguire esercizi ginnici su un cavallo – che abbiamo deciso di portare un numero insieme Gioele.
I due sono uno il bastone dell’altro e si esibiranno davanti a tutti per dimostrare la loro incredibile intesa, che a parole non si può spiegare. Attraverso la fiaba della bella e la bestia porteranno il messaggio che anche qualcosa di apparentemente diverso può, con la chiave giusta, splendere. E oggi tutti vedranno come Gioele è diventato un bellissimo principe.»
E anche il Dottor Michele Marconi – il responsabile operativo del progetto Riding The Blue di Fieracavalli – ha riscontrato notevoli miglioramenti in Gioele:
«Abbiamo notato dei cambiamenti significativi nel modo in cui Gioele vive la relazione con il cavallo in chiave terapeutica, soprattutto a livello di riduzione delle disprassie, ovvero le difficoltà neurologiche nella coordinazione dei movimenti e nelle attività quotidiane più semplici. Noi, quando abbiamo sete, abbiamo l’intenzione di prendere semplicemente un bicchiere d’acqua; mentre un bambino autistico avverte una sofferenza, un’esigenza, ma non sa come gestire le azioni per soddisfare quel bisogno.
Da quando Gioele è in relazione con il cavallo, ha imparato a interagire ed esprimere i suoi bisogni, e la sua storia dimostra come questa interazione si sia trasformata in una vera relazione, come possono testimoniare le famiglie, gli occhi e i cuori di chi è vicino a lui. Ci piacerebbe esportare il progetto di ricerca Riding the Blue – nato qui a Fieracavalli – nel centro ippico Athenarum , e supportare realtà come quella di Luana attraverso una ricerca e una metodologia delle pratiche tecniche specifiche per l’autismo. Per cui, insomma, crediamo che questa collaborazione avrà percorsi e orizzonti luminosi.»