Presentati oggi i risultati di un anno di sperimentazione del progetto pilota “Riding the Blue” con l’obiettivo di far approvare dal Servizio sanitario nazionale un protocollo di riabilitazione per i disturbi dello spettro autistico.
Ora c’è l’ufficialità anche dei dati scientifici: per i bambini e i ragazzi autistici, il contatto con il cavallo rappresenta un valido aiuto per migliorare i processi motori, di socializzazione e di riduzione dello stress in famiglia. Il dottor Leonardo Zoccante, coordinatore del centro regionale disturbi dello spettro autistico di Verona ne è convinto da sempre e ci lavora dal 2019, insieme al dottor Michele Marconi.
«Il punteggio medio totale ricavato dalle cinque aree della scheda di osservazione si modifica positivamente nel tempo a seguito di ciascuna seduta – spiega il dottor Zoccante –, indicando un progressivo miglioramento del funzionamento globale del bambino sia per quanto riguarda il funzionamento adattivo all’ambiente, che per gli apprendimenti specifici nelle singole aree indagate, cioè interazione sociale, emotivo-relazionale, comportamentale, abilità grosso-motorie e abilità fino-motorie. Il trattamento potrebbe così, non solo rappresentare un intervento supplementare o integrativo, ma rientrare nell’ambito dei cosiddetti approcci ecologici rivolti all’autismo, recentemente considerati dalla letteratura scientifica internazionale».
Alla presentazione della sperimentazione a Fieracavalli, oltre a Leonardo Zoccante, hanno preso parte il ministro Locatelli; Luca Zaia, governatore della Regione Veneto; Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità; Federico Bricolo, presidente di Veronafiere; Marco Di Paola, presidente della FISE; Massimo Antonelli, CEO EY Foundation onlus.