Si è chiusa oggi la 124ª edizione di Fieracavalli, l’imperdibile appuntamento internazionale del mondo equestre che ha visto, tra la folla dei visitatori curiosi e appassionati, anche numerosi volti noti, insospettabili amanti non solo delle discipline in mostra, ma anche del protagonista indiscusso di ogni attività della manifestazione: il cavallo.
Primo di tutti torna, per il secondo anno di fila, il rinomato chef e amatissimo showman Alessandro Borghese. Trascinato nel mondo equestre dalla moglie Wilma e la piccola Arizona – patite del settore già da lungo tempo – adesso anche al cuoco è venuta la “febbre da cavallo”. «Un piacere essere qui – esordisce Alessandro – Fieracavalli è una manifestazione fantastica che ho conosciuto l’anno scorso grazie alla mia famiglia, adesso siamo tutti dei veri appassionati del mondo equestre!».
Lo chef quest’anno ha partecipando in prima linea al progetto Sapori di Razza: il contest che ha esaltato il meglio della cucina regionale italiana influenzata dalla cultura equestre e agricola dei nostri territori e che lui stesso ha premiato. «Un contest ben organizzato – dichiara Borghese – mi è piaciuto che si sia puntato sulla territorialità e sulle tradizioni gastronomiche che Verona e le altre regioni italiane offrono. È stato bello vedere anche la partecipazione da parte del pubblico, gli stand dell’area food in questi giorni sono stati pieni di gente alla ricerca dello street food perfetto!».
Matilde Gioli monta in sella per percorrere la prima ippovia urbana permanente in Italia, patrocinata dal Comune di Verona. L’attrice, amante del mondo equestre, non si è fatta sfuggire l’occasione di visitare la “città del cavallo” da una prospettiva diversa e soprattutto con un altro ritmo.
Il rapporto tra Matilde e i cavalli è iniziato quattro anni fa quando, per un film, ha dovuto imparare a cavalcare da lì è diventata una vera e propria passione. «Il mio rapporto con i cavalli è molto complesso, positivo certo, fatto di tanti momenti di crescita ma anche di défaillance. Stare insieme a questi animali è stata una delle occasioni più importanti della mia vita per crescere, per fare un percorso con un essere a cui non puoi mentire. Il cavallo ti mette davanti a te stesso e il lavoro interiore che si deve fare è autentico e reale» racconta Matilde.
Anche Manuela Arcuri e Antonella Clerici si sono lasciate travolgere dalla passione equestre sposando, per di più, una nobile causa. Nella serata di inaugurazione di Fieracavalli entrambe sono state madrine della Riding the Blue Dinner & Charity, l’evento di beneficenza a sostegno della campagna di crowdfunding “Riding the Blue – Un cavallo per amico” ideata per finanziare il progetto sperimentale Riding the Blue che mira al riconoscimento degli Interventi Assistiti con il Cavallo da parte del Servizio Sanitario Nazionale come pratica per il trattamento del Disturbo dello Spettro Autistico nei bambini.
«Ho imparato ad amare i cavalli grazie a mio figlio Mattia – commenta Manuela – che ha iniziato questo sport due anni fa. Ho visto quanto è cambiato grazie al rapporto con il cavallo, ha più sicurezza in sé stesso, è più responsabile. È meraviglioso il rapporto che si crea con l’animale. È la prima volta per me a Fieracavalli e la trovo meravigliosa, se entri amica dei cavalli esci che li ami».
Un amore condiviso anche da Antonella e sua figlia: «Fieracavalli è un bel momento di aggregazione sia per grandi atleti ma anche per appassionati, come me, che girano tra gli stand e possono acquistare tutto ciò che serve. Mia figlia ha scelto la disciplina della monta americana, un rapporto etologico con questo animale straordinario che diventa totalizzante».
A curiosare per il quartiere fieristico dall’alto di una carrozza c’è stato anche Albano: «sono nato in un paesino dove in ogni casa c’era un cavallo, un mulo o un asino, sin da piccolo ho avuto contatti con questi quadrupedi. Il risultato? Penso di capire anche il linguaggio dei cavalli!».