Prima donna a vincere il Gran Premio Longines FEI Jumping World Cup™ nelle 23 edizioni fin qui disputate a Verona, Sophie ha iniziato a montare a cavallo da giovanissima, all’età di quattro anni nella fattoria degli zii. Nata il 2 dicembre 1997, ha esordito con i pony e da allora ha sempre gareggiato in concorsi di livello internazionale. Si è sempre dedicata ai cavalli giovani, e nel 2018, con il suo trasferimento nei Paesi Bassi nelle scuderie di Emile Hendrix, ha iniziato ad ottenere i primi risultati di rilievo. Rientrata in Germania, ha iniziato a collaborare con il fidanzato Richard Vogel e David Will, altro top rider tedesco, fondatori della V&W Equestrian una importante scuderia di commercio, ed ha proseguito la sua carriera di successo. Dal 2022 e 2023 si è infatti messa in grande evidenza con lo stallone Million Dollar, ma è stata la stagione 2024 quella della sua consacrazione. Sophie Hinners è infatti entrata a far parte del team Iron Dames tutto al femminile, nato per iniziativa dell’imprenditrice Deborah Meyer sul modello di quello creato nell’automobilismo per sostenere le donne negli sport in cui gareggiano alla pari con gli uomini. Con la squadra Cannes Stars, che fa parte del team Iron Dames, Sophie Hinners ha vinto la Global Champions League 2024 ed a Verona ha centrato la vittoria più importante della sua carriera.
Ben Maher ha iniziato a montare a 8 anni. Dopo aver gareggiato con i pony, a 13 anni ha deciso che da grande sarebbe stato cavaliere professionista. Lo è diventato e continua a farlo nel migliore dei modi: anzi, a livelli altissimi. Il britannico, che in realtà all’anagrafe fa Benjamin Richard, da principio è stato seguito da Liz Edgar. Poi ha trascorso due anni in Svizzera alla scuola di Beat Mandli e infine ha trovato in Steven Smith la guida tecnica più importante. Maher da junior ha contribuito all’oro europeo di categoria per la Gran Bretagna nel 2004, ma presto è entrato nel team senior e da allora la sua carriera è stata inarrestabile. Nel settembre 2013 Ben è diventato il primo britannico numero 1 del mondo e nel 2021 ha conquistato l’oro olimpico individuale a Tokyo con Explosion W. È sposato con Sophie, statunitense, proveniente da una famiglia dedita soprattutto al polo ma ora amazzone nel salto ostacoli (ha vinto in CSI3*, ha debuttato in CSI5*-W), ed è padre di Cooper, nato nel luglio 2022. La base operativa di Maher è l’Elsenham Stud a Bishop’s Stortford, nell’Hertfordshire.
Svedese di nascita, tedesco di adozione equestre, olandese di residenza: Henrik von Eckermann è a pieno titolo una eccellenza europea del salto ostacoli. Espressione di un modo moderno di concepire lo sport equestre, si è formato alla scuola di Ludger Beerbaum che rimane a tutt’oggi il suo primo punto di riferimento e il suo idolo. Sì, anche oggi che Henrik è il leader del ranking FEI e il suo palmares brilla di medaglie conquistate nelle competizioni di maggior rilievo. Dopo Verona, nel 2023 si è imposto anche nella finale della World Cup a Omaha mentre nel 2022 ha centrato l’obiettivo del doppio oro nel Campionato del Mondo di Herning. Nel 2021, l’ingaggio a cinque cerchi di Tokyo l’ha visto in campo per il quarto posto individuale e per l’oro a squadre, sempre in sella al compagno di sport che ha accompagnato i suoi successi migliori: King Edward. Henrik von Eckermann è sposato con l’amazzone elvetica Janika Sprunger che gli ha ‘passato’ King Edward nel 2020, durante la pausa dall’attività agonistica per maternità. Oggi la coppia gestisce il Cyor Stables a Kessel, in Olanda.
Francese, classe 1981, Simon Delestre ha iniziato a montare a cinque anni nella scuderia del padre Marcel, valente cavaliere e poi per decenni responsabile delle squadre nazionali giovanili transalpine. Anche sua madre è stata un’ottima amazzone ed istruttrice di equitazione, per un contesto familiare, quindi, che ha decisamente contribuito alla sua formazione di cavaliere vincente. Delestre ha vinto i suoi primi campionati nazionali Pony nel 1994 e nel 1995, laureandosi poi campione juniores di Francia nel 1999. Dopo due partecipazioni ai campionati europei juniores con un bronzo a squadre a Münchwilen nel 1999, nel 2000 ha conquistato la medaglia d’oro a squadre in quelli young riders di Hartpury. Da senior invece, ha vinto il bronzo continentale nell’edizione 2016 dei campionati disputati Aquisgrana con Hermes Ryan. Ha preso parte a quattro finali di coppa del mondo, ad una olimpiade (Londra 2012) ed ai WEG 2014 di Caen, in Normandia, dove ha vinto la medaglia d’argento a squadre con Qlassic Bois Margot. Per tutta la prima parte del 2016 è stato il numero uno del ranking mondiale. Sposato con Magali ha due figli.
Nato in Scozia nel 1985, Scott Brash ha iniziato a montare a sette anni in sella a Minstrel, un pony regalato dai suoi genitori a lui e a sua sorella. A dieci anni ha debuttato in gara e da allora non ha più smesso di calcare i campi ostacoli. Vincitore della medaglia d’oro a squadre ai Giochi Olimpici di Londra 2012, Brash vanta una carriera formidabile nella quale spicca nel 2015 – al momento l’unico cavaliere nella storia ad esserci riuscito – il Rolex Grand Slam (tre Gran Premi consecutivi vinti: Ginevra, Aquisgrana e Calgary) con relativo super bonus di 1 milione euro. Tra i suoi allori risalta anche la doppia vittoria consecutiva del Longines Global Champions Tour nel 2013 e 2014. Tutti successi, questi, ottenuti in sella al formidabile Hello Sanctos. Dopo la sua medaglia d’oro olimpica di Londra 2012, Brash è stato insignito dalla Regina d’Inghilterra del MBE (Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico). Il suo motto è: non mollare mai!
Nato nel 1981 in una famiglia amante dei cavalli, ha iniziato a montare fin da bambino. Nell’adolescenza si è però dedicato a molti altri sport tanto da qualificarsi per i campionati regionali BMX.
L’equitazione rimane però la sua preferita e a 19 anni inizia a montare per la scuderia di Siegfried Herröder che lo segnalerà, poco dopo a Franke Sloothaak e, successivamente, a Jan Tops. Nel 2012 arriva la grande opportunità offertagli da Stephan Conter e il trasferimento in Belgio presso la Stephex Stables dove è uno dei cavalieri di punta.
Nel 2007, alla sua prima finale della Coppa del Mondo, si è classificato secondo per vincere quella del 2014 e piazzarsi terzo in quella del 2016. Nel suo curriculum spiccano anche il bronzo a squadre ai Giochi di Rio 2016 e tre medaglia d’argento, sempre a squadre, vinte in altrettanti Campionati Europei, compreso quello 2019 disputato a Rotterdam.
Figlio d’arte (suo padre è Eric, anch’esso cavaliere di caratura internazionale), Maikel Van der Vleuten è il quarto cavaliere olandese che ha iscritto il proprio nome nell’albo d’oro del concorso scaligero, ma a Verona si era già piazzato secondo nel 2014, oltre che sesto e quinto rispettivamente nel 2013 e nel 2015. Classe 1988, sposato con Rachelle, nel dicembre dello scorso anno è diventato per la prima volta padre. Ha iniziato a montare a sei anni ed ha affrontato tutta la trafila di gare con i pony. Fin da Junior è stato uno degli elementi inamovibili delle squadre giovanili olandesi con le quali ha partecipato dal 2004 al 2009 a sei campionati europei vincendo quattro medaglie. Nel 2010 è entrato nel giro della nazionale senior e con lo stallone VDl Verdi TN, è diventato uno dei punti di riferimento del team ‘Orange’. Ha all’attivo una serie innumerevole di vittorie oltre che la medaglia d’argento a squadre conquistata alle Olimpiadi di Londra 2012 e quella d’oro, sempre a squadre, vinta ai World Equestrian Games di Caen 2014. Ha gareggiato anche ai Giochi di Rio 2016.
Egiziano nato nel 1989, ma stabilmente in Belgio dal 2000, Abdel Said è al momento l’unico cavaliere non europeo ad aver vinto il gran premio di coppa del mondo a Verona. La grande passione per l’equitazione, ha iniziato infatti a montare a cavallo a tre anni, ha indirizzato la sua vita tanto da convincere la sua famiglia, dopo una vacanza-training in Olanda, a trasferirsi un Europa quando aveva 11 anni. Visto il suo talento, a 14 anni è entrato a far parte del Team Harmony, la scuderia della Princessa Haya di Giordania. Dopo anni di gavetta, ha iniziato a girare per concorsi facendo tutto da solo, senza groom, nel 2010 è riuscito a concretizzare il progetto di una scuderia tutta sua. Nel 2014 ha partecipato ai WEG di Caen e in carriera ha vinto le medaglie a squadre di bronzo e d’argento ai giochi panarabi 2007 e 2011. È sposato con la belga Sanny Leenknecht.
Nato nel 1995, l’irlandese Bertram ha smesso presto i panni di ‘enfant prodige’ per vestire quelli di uno dei più talentuosi cavalieri del mondo. Nonostante la giovane età ha infatti già partecipato ai Campionati Mondiali di Caen nel 2014 (era il più giovane concorrente iscritto e ha chiuso in settima posizione) e a una finale di Coppa del Mondo, quella di Las Vegas nel 2015, dove si è classificato terzo con Molly Malone V. Ha preso parte a tre campionati europei giovanili conquistando il titolo in quelli di Bishop Burton 2010, oltre che la medaglia d’argento a squadre. Ha poi vinto l’oro a squadre in quelli di Ebreichsdorf 2012 e, nel 2013, l’argento individuale in quelli di Vejer de la Frontera. Da senior ha invece partecipato agli Europei di Aquisgrana 2014. Viene da una famiglia dove i cavalli sono stati da sempre una passione comune. Ha iniziato a montare a cavallo a otto anni in sella ai pony e da quando ne ha 16 anni vive in Germania. Con i suoi 19 anni, nel 2015 è stato il più giovane cavaliere ad aver vinto il gran premio di coppa del mondo a Verona!
Il salto ostacoli era, ed è, la specialità di casa Ahlmann. A 11 anni anche Christian ha iniziato a montare a cavallo come già facevano suo padre George, suo fratello Dirk e molti dei suoi coetanei e l’anno successivo vinse la sua prima gara. Classe 1974, il cavaliere tedesco ha iniziato così la sua carriera che l’ha portato ad essere per lunghi periodi il ‘numero uno’ del ranking mondiale di salto ostacoli. Il suo debutto internazionale risale al 1990, non ancora 16enne, in occasione del campionato europeo juniores di Berlino dove vinse subito la medaglia di bronzo individuale. Quattro le medaglie vinte poi da young riders, due ori e un bronzo a squadre (Spangenberg 1993, Millstreet 1994 e Babenhausen 1995) e un argento individuale a Millstreet 1994. Doppio oro, individuale e a squadre, ai campionati europei 2002 di Donaueschingen, ha fatto parte delle squadre tedesche vincitrici dell’argento negli appuntamenti continentali di Mannheim 2007, Herning 2013 e Aquisgrana 2016. Due le medaglie di bronzo olimpiche a squadre vinte (su quattro partecipazioni) ad Atene 2004 e Rio de Janeiro 2016; una, invece, quella conquistata ai WEG di Aquisgrana 2006 con il team tedesco. Con Taloubet Z nel 2011 ha anche vinto la finale di coppa dl mondo di Lipsia. Ahlmann è sposato con la belga Judy-Ann Melchior, anch’essa amazzone di livello internazionale e alla guida, dopo la scomparsa del padre Leon, del famoso allevamento di Zangersheide. Insieme hanno un figlio.
Spagnolo classe 1985, Sergio Alvarez Moya a 7 anni ha iniziato a montare a cavallo insieme ai suoi fratelli, incoraggiato dallo zio. Da junior, nel 2001 ha vinto il titolo europeo a Gijon, continuando poi a collezionare importanti risultati. Dal 2003 al 2009 si è trasferito in Belgio per poi rientrare in Spagna dove ha acquistato una scuderia nei pressi di Madrid. Ha partecipato alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, a tre campionati del mondo (Aquisgrana 2006, Lexington 2010 e Caen 2014); a quattro finali di coppa del mondo (migliori risultati: 4° individuale con Carlo a Goteborg nel 2013; 5° classificato con Arrayan a Omaha 2017); e a cinque campionati europei da senior, oltre a quello giovanile (miglior risultato ottenuto: 6° individuale ad Aquisgrana nel 2015 con Carlo). Anche suo fratello Julio è un cavaliere di livello internazionale. Ha un figlio.
Portabandiera per gli ‘Orange’ alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016, Jeroen Dubbeldam, con il titolo di campione olimpico vinto a Sydney nel 2000 e le doppie medaglie d’oro (individuale e a squadre) vinte ai WEG di Caen 2014 e ai campionati europei di Aquisgrana 2015, fa parte di diritto della storia dell’equitazione. Nato nel 1973, Dubbeldam è stato ‘spinto’ a montare a cavallo dal padre (lui preferiva il calcio…) e sempre il padre lo ha supportato assicurandosi che montasse sempre buoni cavalli in modo che non decidesse di smettere. Uno di questi, De Sijem lo ha portato alla vittoria dell’oro ai Giochi di Sydney 2000. Nel 2014, a Caen, è diventato il primo cavaliere olandese a vincere una medaglia d’oro individuale in un campionato del mondo di salto ostacoli e, dopo la vittoria agli europei di Aquisgrana 2015 con SFN Zenith, il solo secondo al mondo capace di vincere in tutte e tre i più importanti appuntamenti equestri. Nel suo palmares ci sono anche l’oro a squadre vinto ai WEG di Aquisgrana 2016, l’oro a squadre vinto agli Europei di Mannheim 2007, il bronzo individuale in quelli di San Patrignano 2005, il bronzo a squadre in quelli di Hickstead nel 1999, il terzo posto nella finale di coppa del mondo di Lipsia 2011 e, da young riders, il titolo Europeo individuale il bronzo a squadre conquistati nel 1994 a Killarney. Anche sua moglie Annelies Vorsselmans è stata un’amazzone di livello internazionale. Hanno tre figli, due maschi e una femmina.
È uno dei miti dell’equitazione. Britannico classe 1960, Michael Whitaker è nato in una famiglia di agricoltori. Sua madre era un’appassionata amazzone, e Michael seguì le orme del fratello maggiore John che aveva già iniziato a gareggiare. Michael Whitaker ha affrontato le prime gare a sette anni, in sella al pony che lui e suo fratello usavano per consegnare il latte. Il debutto internazionale risale invece al 1976 e da allora è stato tutt’un susseguirsi di vittorie. A 20 anni la più prestigiosa tra le prime. Si tratta del Derby di Hickstead del 1980 del quale è tutto’ora il vincitore più giovane. Il suo palmares è inarrivabile. Cinque olimpiadi: Los Angeles 1984 (argento a squadre in sella a Overton Amanda), Barcellona 1992, Atlanta 1996, Sydney 2000, Rio de Janeiro 2016. Sei campionati mondiali: Aquisgrana 1986 (argento a squadre con Warren Point), Stoccolma 1990 (bronzo a squadre con Mon Santa), L’Aia 1994, Aquisgrana 2016, Lexington 2010 e Caen 2014. Ventidue finali di Coppa del Mondo (migliori risultati: terzo posto a Goteborg nel 2001 e secondo con Portofino a Las Vegas nel 2005). Quattordici campionati europei con 11 medaglie: 4 d’oro (tutte a squadre), 5 d’argento (2 individuali e 3 a squadre) e 1 di bronzo (a squadre). Sposato, tutti e tre i suoi figli, Jack, Molly e Katie Jane, montano e gareggiano nel salto ostacoli.
Nato in Germania nel 1964, Alois Pollmann-Schweckhorst è cresciuto tra i cavalli. Suo padre Aloys è stato infatti un cavaliere di buon livello, ed è stato lui a metterlo in sella da giovanissimo insieme al fratello Elmar. Entrambi hanno raggiunto importanti livelli nel salto ostacoli: Alois nello sport ed Elmar nel training dei cavalli e dei giovani cavalieri. Nel 1985 ha vinto con la squadra nazionale young riders la medaglia di bronzo ai campionati europei di Fulda, entrando da allora a far parte delle rappresentative tedesche. In carriera ha montato per le scuderie di due grandissimi uomini di cavalli come Hans Günter Winkler e Paul Schockemoehle, vincendo, oltre a varie coppe delle nazioni, molti gran premi tra cui quelli di Washington e New York. Nel 2004 in Germania ha vinto il titolo di ‘Champion of professional riders’ conquistando poi l’argento ed il bronzo nei campionati nazionali tedeschi 2008 e 2010.
Con le due vittorie (2005 e 2007) in sella al mitico Okidoki, Albert Zoer detiene un record fin’ora ineguagliato a Verona. Olandese classe 1975, proviene da una famiglia da sempre coinvolta nel mondo dei cavalli. Anche Jenny, oltre a Gina sua sorella maggiore, ha infatti gareggiato ad alto livello nel salto ostacoli. Albert Zoer ha iniziato a montare a sette anni e a quattordici ha fatto parte della squadra olandese medaglia d’oro ai campionati europei Pony 1989 mentre nel 1993 ha vinto il bronzo a squadre agli Europei Juniores. Ha anche vinto la medaglia d’oro a squadre ai campionati europei di Mannheim 2007 e quella di bronzo individuale in quelli di Windsor 2009. Sempre in sella ad Okidoki ha infine vinto l’oro a squadre ai WEG di Aquisgrana 2006. Terzo classificato nella finale di coppa del mondo 2009 a Las Vegas, Albert Zoer ha vinto il Global Champions Tour 2007.
Olandese del 1978, Gerco Schröder ha iniziato a montare il pony di famiglia a 7 anni convinto dai suoi fratelli gemelli Wim e Ben. I tre fecero un patto: Gerco avrebbe montato almeno fino al campionato del maneggio locale. Ma vinse una coccarda e da quel momento non riuscì più a smettere. Non male come inizio visto che poi è stato nominato dalla Federazione Equestre olandese ‘cavaliere dell’anno’ nel 2005, 2006, 2012 e 2013. Il palmares è infatti prestigioso. Ha partecipato a tre olimpiadi: Atene 2004, Pechino 2008 e Londra 2012 dove con London h vinto una doppia medaglia d’argento (individuale e a squadre). Ha gareggiato anche in due campionati mondiali: Aquisgrana 2006 (oro a squadre con Berlin) e Caen 2014 con (oro a squadre con London). Sette, invece, i campionati europei al suo attivo con quattro medaglie (oro a squadre a Predazzo 1996, argento a squadre a Moorsele 1997 e oro individuale e a squadre a Munchwilen 1999) vinte a titolo giovanile, e gli ori a squadre vinti invece a Mannheim 2007 ed Aquisgrana 2015. È sposato e ha due figli.
Sposato con una figlia, Toni Hassmann è nato in Germania nel 1975. È stato uno degli ‘enfant prodige’ tedeschi. Medaglia d’argento individuale dei campionati europei Juniores nel 1993, da young riders ha conquistato il titolo continentale e il bronzo a squadre ai campionati europei del 1995 oltre al bronzo a squadre vinto nel 1996. Molte le prestigiose vittorie in Gran Premio nel suo curriculum, come quella ottenuta nel 2009 nel CSI5*Challenge Vincenzo Muccioli di San Patrignano con Lolita H. Ma spiccano soprattutto le tre vittorie consecutive centrate nel Derby di Amburgo (2004, 2005 e 2006) con Collin unico cavaliere ad essere stato capace di tanto in questa prestigiosa competizione insieme brasiliano Nelson Pessoa (1992, 1993, 1994 con Vivaldi). Anche suo fratello minore Felix è un cavaliere di livello internazionale.
Tedesco nato nel 1963, Lars Nieberg è stato a lungo uno dei punti di riferimento della prima squadra della Germania. In particolare con due cavalli, Esprit FRH e lo stallone For Pleasure insieme ai quali ha vinto l’oro e il bronzo a squadre ai campionati europei di Mannheim nel 1997 e di Arnhem nel 2001, l’oro a squadre ai campionati mondiali di Roma 1998 e due medaglie d’oro a squadre alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996 e di Sydney nel 2000. Ha cominciato a montare a cavallo a dieci anni e, oltre che essere proseguire nella carriera di cavaliere sia di massimo livello che con i cavalli giovani, è anche allevatore e coach. In particolare segue la crescita tecnica dei due suoi figli Gerrit e Max.
Figlio d’arte, suo padre è il grande Nelson ‘Neco’, il brasiliano Rodrigo Pessoa è nato nel 1972 crescendo tra scuderie e campi gara. Predestinato, la sua strepitosa carriera è iniziata a 12 anni. Nel 1992 a Barcellona ha affrontato la prima delle sue sei olimpiadi dove, negli sport equestri, è stato il più giovane dei partecipanti. Ai Giochi di Atlanta 1996 e Sydney 2000 ha vinto entrambe le volte il bronzo a squadre mentre a quelli di Atene 2004 si è aggiudicato l’oro individuale. Nel 1998, a Roma, si è laureato campione del mondo mentre, con Baloubet du Rouet, ha vinto dal 1998 al 2000 per tre anni consecutivi la finale di Coppa del Mondo, primo cavaliere a riuscirci con lo stesso cavallo. Dal 2017 è coach dell’Irlanda. È sposato con l’amazzone statunitense Alexa Weeks e ha tre figlie.
Classe 1957, il cavaliere belga è una delle colonne dell’equitazione internazionale. Innumerevoli le Coppe delle Nazioni nelle quali ha gareggiato e le vittorie ottenute in oltre trent’anni di carriera. Ha partecipato a tre Olimpiadi – vincendo Montreal la medaglia di bronzo a squadre – e a quattro edizioni dei campionati del mondo conquistando a Jerez de la Frontera la medaglia di bronzo a squadre. Ha anche ha ricoperto il ruolo di tecnico per la federazione belga. Attualmente è coach dell’Arabia Saudita che ha portato ad importanti risultati: su tutti la medaglia di bronzo a squadre alle Olimpiadi di Londra 2012. Quanto allo sport praticato, ha lasciato il timone al figlio più giovane Constant, diventato in breve una delle vedette del jumping internazionale.
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