Sophie Hinners è la prima donna a inserire il suo nome nell’albo d’oro del GP veronese: prima di lei avevano solo sfiorato il successo altre due tedesche, Meredith Michaels Beerbaum nel 2010 e Kendra Claricia Brinkop nel 2021.
«Sono felicissima, il mio Principe (è questa la traduzione di “my Prins” dal tedesco – ndr) oggi è stato incredibile. Lo monto in gara solo da metà luglio: è incredibile che la nostra prima vittoria sia arrivata dopo il primo barrage disputato insieme, peraltro dopo un percorso base molto difficile. Prima faceva coppia con David Will, che è un prezioso compagno di team: mi ha dato i consigli giusti fin da principio e anche oggi lo ha fatto prima del barrage. My Prins è un cavallo grande ma salta così bene che con lui tutto diventa semplice».
Un’altra ispirazione importante è arrivata a Sophie dal fidanzato Richard Vogel: «Lui ha vinto il GP di Coppa la scorsa settimana a Lione, il suo successo mi ha motivato tanto e ho cercato in tutti i modi di emularlo. È una gioia ulteriore, esserci riuscita».
Il pensiero conclusivo della Hinners va a “Iron Dames”, il progetto tutto al femminile avviato nel 2018 dalla imprenditrice svizzera Deborah Mayer, con ingenti investimenti negli sport equestri e prima nelle gare automobilistiche: «Siamo venti donne di… acciaio nelle varie discipline, quello di Iron Dames è un grande e prezioso sostegno alle nostre carriere».
Maher: quella scivolata mi è costata la vittoria
Vincitore un anno fa con Dallas Vegas Batilly, per pochissimo (32/100) il britannico Ben Maher non è riuscito a diventare il primo cavaliere a conquistare per due volte di fila il GP veronese: «Quella scivolata dopo la gabbia, nel barrage, mi è costata il successo. Io e Point Break siamo stati bravi e rapidi a ritrovare l’azione giusta, ma ci abbiamo rimesso un mezzo secondo o poco meno. Peccato, stavolta è andata così… In ogni caso Point Break si è comportato benissimo, in carriera ha disputato pochi barrage di questo livello».