In ricordo di Maria Agostini, anima del Jumping Verona, condividiamo l’intervista di Caterina Vagnozzi fatta in occasione dei 10 anni della FEI Jumping World Cup.
Maria ha ricoperto diverse cariche: Consigliere/Segretario del Comitato Regionale Veneto FISE dal 1993 al 1996, Giudice Nazionale e Presidente di Giuria S.O. ed è stata per anni organizzatrice delle gare nazionali, internazionali e Coppa del Mondo in Fieracavalli.
Da sinistra: John Roche, Maria Agostini Emer e Giovanni Mantovani
Maria Agostini. La FEI World Cup a Verona: una scommessa vinta grazie a passione, entusiasmo e tanta partecipazione
di Caterina Vagnozzi
Fieracavalli e i concorsi ippici: un binomio più che consolidato. Nei padiglioni del quartiere fieristico scaligero barriere, pilieri, campi di gara e di prova, scuderie, le giacche rosse dei cavalieri e quelle blu delle amazzoni, tecnica e spettacolo hanno sempre trovato terreno fertile.
L’idea di far fare un salto di qualità al concorso ippico internazionale di Fieracavalli puntando alla organizzazione della più prestigiosa prova del calendario mondiale indoor, la FEI World Cup, è balenata nella mente di Maria Agostini Emer quando nel 2001 si è avuta notizia che Andrea Riffeser non avrebbe continuato ad organizzare la tappa italiana al Palasport di Bologna. “Quelle del capoluogo emiliano erano state edizioni fantastiche della Coppa – spiega Maria Agostini, un vero e proprio pilastro nella struttura tecnica dei giudici di gara FISE – e quando appresi la notizia mi feci promotrice dell’idea di spostare la Coppa a Verona presso la nostra dirigenza dell’epoca: il dott. Mantovani e l’allora Presidente Bolla. Furono entusiasti: avevamo investito molto nella organizzazione dei nostri concorsi cercando di migliorare sensibilmente tutti i dettagli, dal campo alla scuderizzazione, dall’accoglienza cavalieri, al montepremi: Verona ha sempre avuto un posto di riguardo nella scala di gradimento dei cavalieri italiani e stranieri e la Federazione Internazionale ha subito visto di buon occhio la nostra candidatura. Ho preso contatto con Max Ammann, il giornalista svizzero che dopo averla progettata ha organizzato per tantissimi anni la Coppa, e, insieme a mia figlia Roberta che mi ha sempre assistito, ed a Marco Danese siamo andati ad incontrarlo a Bordeaux per promuovere ufficialmente la nostra idea.
Sin dal primo anno ci siamo rimboccati le maniche ed abbiamo lavorato duro per arrivare a presentare nel momento in cui entrava il campo il primo cavallo un evento che potesse bene reggere il confronto con le analoghe tappe sparse nei cinque continenti. L’Europa è la culla dell’equitazione ed è evidente che dovevamo confrontarci con l’eccellenza. Ce l’abbiamo messa tutta ed il percorso è stato tutto in crescita. Il concorso compie quest’anno dieci anni e mi piace davvero ricordare quante soddisfazioni abbiamo avuto e quanta gioia nel lavorare con uno staff generoso e molto affiatato. La FISE con il Presidente Croce ed il direttore tecnico Marco Danese da una parte e tutto l’equipaggio di Veronafiere (dai dirigenti ai consulenti, dagli impiegati ai collaboratori) in totale sinergia per la creazione di un palcoscenico sportivo che ha sempre tenuto alto il buon nome del nostro paese in qualità di organizzatore di eventi. Abbiamo sempre avuto direttori di campo di altissimo rango (da Olaf Petersen a Cortinovis, Bussu e Homfeld) e cavalieri di eccezionale valenza tecnica.
La cosa più entusiasmante però- conclude Maria Agostini – è sempre stata ricevere i complimenti di personaggi di grande spessore che si congratulavano per quel che avevano visto in Italia. Di questi episodi ne ho in memoria una quantità infinita. La soddisfazione più bella? La domanda di Juan Carlos Garcia di poter organizzare il ritiro di Albin III, suo fantastico compagno di gara, proprio sui terreni di Jumping Verona. Mi viene la pelle d’oca a pensarci………… L’entusiasmo è ciò che ha caratterizzato la collaborazione di quanti hanno fatto diventare grande Jumping Verona. Tanti, troppi per poterli ringraziare tutti.”
CIAO MARIA!