Per scoprire la ricca biodiversità italiana, l’appuntamento è al padiglione 10 di Fieracavalli dove domani – in occasione dell’ultima giornata di manifestazione – tornerà l’attesissima parata degli esemplari equini e asinini più belli del nostro Paese.
ANAREAI – Associazione Nazionale Allevatori Razze Equine e Asinine Italiane – è una delle cinque in carico, nel nostro Paese, della conservazione della diversità genetica. Sono loro, infatti, a curare il libro genealogico per 27 razze di cui, oltre alla conservazione, curano anche il miglioramento genetico.
«Il nostro è un lavoro volto a preservare la specificità di ogni razza a diffusione limitata e con consistenze numeriche ridotte, così da salvaguardarne la biodiversità”, racconta il Presidente Matteo Visini.
«Nello specifico, conservare significa registrare e certificare tutti gli esemplari che rientrano morfologicamente nello standard della razza. Ognuna di loro, infatti, ha un parametro di riferimento – approvato e regolamentato dal Ministero Dell’Agricoltura – che ne definisce le caratteristiche di adeguatezza. Il processo parte dall’identificazione genealogia del cavallo o dell’asino, verificando l’identità dei suoi genitori. Il motivo di questo passaggio deriva da un grande problema che affligge tutte le razze a bassa diffusione: la perdita di consanguineità e di conseguenza, di biodiversità. Solo controllando attentamente la loro genia, possiamo garantirne la “purezza” e iscriverle, infine, al libro genealogico”. Un esempio è l’asino dell’Asinara – originario dell’omonima isola sarda – noto per il caratteristico temperamento docile e per il suo manto bianco o grigio chiaro che ha una biodiversità unica che è importante preservare.»
L’asino, infatti, è l’altra metà del mondo equestre ed è importante metterne in risalto il valore.
«Questi animali, da un punto di vista storico, hanno contribuito moltissimo allo sviluppo della zootecnia e alla tradizione degli equidi italiani. Grazie alle loro caratteristiche intrinseche – come resistenza e rusticità – venivano impiegati, prima dell’era industriale, per il traino della legna fuori dai boschi e dai mugnai per i lavori di agricoltura, soprattutto durante la Seconda guerra mondiale.»
E il Padiglione Italialleva di Fieracavalli – dedicato alle razze italiane – non poteva che dedicare ampio spazio anche a questi bellissimi, e spesso sottovalutati, animali, permettendo al pubblico di conoscerli da vicino, nei box o durante la tradizionale parata.
«Nel carosello presentato dall’Associazione, sfileranno domani, domenica 10 novembre, ben 31 razze: ci saranno l’Hafflinger, Tolfetano, San Fratellano, cavallo Siciliano, il Pony Esperia, il Murgese, Lipizzano, Maremmano, il TPR e ovviamente l’asino Asinara, il Romagnolo, il Martina Franca, il Ragusano, il Pantesco. Il nostro speaker Nico Belloni, vi porterà nei territori di origine di tutte queste razze, facendovi viaggiare con la mente e il cuore alla scoperta del nostro paese da un punto di vista storico, culturale ed enogastronomico.»