Fra i cavalli portati nel Nuovo Mondo, vi erano alcuni pezzati che, una volta ritornati allo stato selvaggio, si diffusero rapidamente in tutto il continente. Ne furono affascinate le popolazioni indigene, in particolare i Comanche, abilissimi cavalieri, che ne apprezzarono la velocità e la tenacia.
La popolarità di questi cavalli, dotati di andature sciolte e confortevoli crebbe anche tra i cowboy, anche grazie alle particolarità del mantello che rendeva facile il mimetismo.
Di difficile distinzione dal “Pinto”, le Associazioni nel dopoguerra stabilirono definitivamente come riconoscere un vero “Paint”: il pinto è semplicemente un cavallo pezzato, di qualsiasi razza, un Paint invece è un cavallo pezzato che deve essere nato dall’accoppiamento di un Paint, già registrato dall’Associazione, con un Quarter Horse, un altro Paint o un Purosangue inglese.
La versatilità è il punto forte del Paint. È adatto a tutte le discipline della monta western ma da buona prova di sé anche nel salto ostacoli e nel dressage. Con il loro carattere docile e tranquillo sono invece ideali per i principianti e per i bambini, possono quindi essere utilizzati per passeggiate e trekking, in cui la robustezza del cavallo è un requisito fondamentale.