Domenica 9 ottobre è partito dalla famosa Marienplatz di Monaco il raid equestre Monaco-Verona, progetto promosso da Fieracavalli e Veronafiere che, dopo 17 anni dall’ultima edizione, torna a sensibilizzare sui benefici terapeutici del cavallo e a promuovere il turismo lento e sostenibile.
In un itinerario di oltre 600 km che collega Monaco con il comune scaligero, sede ospitante della 124ª edizione di Fieracavalli, cavalli e cavalieri percorreranno dai 20 ai 25 km al giorno per poter raggiungere Verona nel giorno di debutto della manifestazione equestre, il 3 novembre.
Il progetto, che prima di tutto vuole celebrare il cavallo come richiamo naturale tra uomo e natura oltre che mezzo per sensibilizzare sulle diverse forme di disabilità, ricorda due importanti figure del mondo equestre: Mario Palumbo, direttore di Cavallo Magazine, e Roberto Gobbi, già direttore commerciale di Veronafiere e creatore della moderna Fieracavalli.
Attraverso la collaborazione con l’Associazione Nazionale Allevatori Cavalli di Razza Bardigiana e di ANAREAI, il raid promuove l’allevamento e il patrimonio zootecnico italiano oltre che il sostegno alle categorie fragili, grazie alla donazione di quattro cavalli bardigiani che, alla conclusione dell’evento, aiuteranno detenuti, donne vittime di violenza e bambini affetti da Sindrome dello Spettro Autistico o altre patologie in centri dedicati ad Interventi Assistiti con gli Animali.
I quattro cavalieri di Natura e Cavallo, partener del Turismo Equestre, accompagnati da Horse Adventure, si alterneranno lungo il percorso per non affaticare troppo i cavalli. Grande attenzione, quindi, al benessere animale grazie anche alla costante presenza di veterinari e maniscalchi oltre che a box accoglienti ad ogni tappa. Previsti anche dei giorni di riposo lungo il tragitto, percorso interamente al passo.
Con questo viaggio a cavallo, seguito solo da mezzi ibridi, Fieracavalli vuole sottolineare come sia possibile tornare ad un turismo diverso, lento e rispettoso dell’ambiente tramite questo prezioso animale, portatore di sorrisi alle categorie fragili ma anche ambasciatore del territorio.