Appaloosa
L’Appaloosa nasce in America dall’incrocio di razze di sangue Arabo, Berbero e Andaluso introdotte dagli spagnoli nel 16° secolo.
All’inizio del 1700, alcuni esemplari di questi cavalli vennero catturati dalla tribù pellerossa dei Nasi Forati, che iniziò ad allevarli nella zona del Fiume Palouse da cui deriva il nome della razza. Non avendo necessità di allevarli, questa tribù poteva permettersi di vendere gli esemplari meno belli e incrociare i soggetti migliori, ottenendo così cavalli forti e resistenti, dal carattere docile e un mantello stupendo.
Mezzo secolo dopo, nel 1920, l’allevatore Claude Tompson ne rintracciò alcuni soggetti, iniziò ad allevarli e nel 1938 ottenne il riconoscimento della razza. Oggi l’ApHC ha sede a Moscow, in Idaho, ed ha più di 600.000 cavalli iscritti.
La selezione attitudinale/caratteriale, da sempre effettuata anche dai Nasi Forati (che chiamavano questo cavallo “Cuore di Ferro” per il coraggio, lo scatto fulmineo, la velocità e la grande resistenza alla fatica), ha fatto sì che tra le doti più spiccate di questi cavalli vi siano duttilità ed ecletticità, fattori che ne hanno contribuito il diffondersi in tutto il mondo.
Paint Horse
Fra i cavalli portati nel Nuovo Mondo, vi erano alcuni pezzati che, una volta ritornati allo stato selvaggio, si diffusero rapidamente in tutto il continente. Ne furono affascinate le popolazioni indigene, in particolare i Comanche, abilissimi cavalieri, che ne apprezzarono la velocità e la tenacia.
La popolarità di questi cavalli, dotati di andature sciolte e confortevoli crebbe anche tra i cowboy, anche grazie alle particolarità del mantello che rendeva facile il mimetismo.
Di difficile distinzione dal “Pinto”, le Associazioni nel dopoguerra stabilirono definitivamente come riconoscere un vero “Paint”: il pinto è semplicemente un cavallo pezzato, di qualsiasi razza, un Paint invece è un cavallo pezzato che deve essere nato dall’accoppiamento di un Paint, già registrato dall’Associazione, con un Quarter Horse, un altro Paint o un Purosangue inglese.
La versatilità è il punto forte del Paint. È adatto a tutte le discipline della monta western ma da buona prova di sé anche nel salto ostacoli e nel dressage. Con il loro carattere docile e tranquillo sono invece ideali per i principianti e per i bambini, possono quindi essere utilizzati per passeggiate e trekking, in cui la robustezza del cavallo è un requisito fondamentale.
Quarter Horse
E’ la più antica delle razze nordamericane. I primi cavalli che approdarono nel nuovo mondo con i conquistatori spagnoli erano in prevalenza soggetti da lavoro derivati da incroci di Berberi, Arabi e Pony della Spagna Settentrionale. Durante le campagne di conquista, numerosi cavalli ritornarono allo stato selvatico riorganizzandosi in branchi e furono in parte catturati dalle tribù indiane, che addirittura cominciarono a modificare il proprio stile di vita in loro funzione, divenendo abili cavalieri e allevatori, e furono i primi ad iniziare il lavoro di selezione della razza.
Negli anni, il Quarter Horse, fortissimo e scattante, si dimostrò il cavallo ideale per i cowboy. Agile, rapido, robusto, dotato di “cow sense” – e cioè il senso e l’attitudine ad operare con il bestiame – tranquillo e fidato, divenne il collaboratore ideale nel lavoro con le mandrie.
Con il suo scatto bruciante, il galoppo libero ed elastico e la grande agilità nel girare e nel fermarsi, è oggi il cavallo ideale per la regina delle discipline americane, il Reining, ma anche per le gare stock come il Cow Horse e il Cutting.